Intervista lampo a Matteo
Renzi
Lui non voleva venire ma
qualcuno gli aveva fatto presente che il sottoscritto aveva intervistato
Garibaldi, Mazzini , praticamente i padri fondatori dell’Italia ed era
benaugurante per il governo e per il bene del paese.
“Presidente, buongiorno”, lo saluto appena mi
avvicina.
“Buongiorno. Ha fatto
presto questa mattina. Come avrà fatto ad arrivare qui alle 5 del mattino.
E’ venuto con il
treno con la machina?
Rido.
Matteo sorride e pensa:
con il treno , la benzina è cara. Dovremmo cercare di ridurre il costo del
carburante. Ma se ci mettiamo a tagliare tagliare…l’italiano rimane nudo. Meglio
glissare.
“ Va be’ facciamo presto
che ho la votazione. Mi faccia le congratulazioni e forza italia. L’Italia mia
non la loro e ci salutiamo. Un intervista più appropriata ed esaustiva la
faremo più in là quando lei vedrà quello che sono riusciti a fare in 100 giorni”
“ Mi parli dei comunisti”
“Lei non deve parlare,
non deve giudicare, non deve sindacare. Lei appartiene ai poteri forti della
stampa e mi ha svegliato nel cuore della notte per mettere zizania.
“ Mi dia un minuto. Un solo
minuto per chiedere”
“ Non ci siamo. Ma quale
minuto. Mi segua alla radio, alla televisione, alle conferenze e non mi faccia
perdere altro tempo prezioso. Ho le votazioni, i senatori, i deputati. Devo fare
i sottosegretari, e mi metto a discutere con lei in questo momento storico.”
“ Va bene. Mi dà la mano
almeno”
“ Certo”
Mi saluta e se ne va
Tre ore per arrivare a
Roma e 30 secondi per parlare. Docet!
Alla prossima compagnero
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