Avremmo trovato la strada per vedere l'anfiteatro e avremmo avuto la fortuna di camminare sulla via Appia? L'antica via che i romani costruirono e che partiva da Roma ed arrivava fino a Capua.
Siamo entrati un po' timorosi ma il custode ci accolto con il sorriso. Mi ha seguito a distanza e quando io gli ho posto una domanda lui subito si è offerto di mostrarmi le cose : questo è il foro, questo è il teatro. Non si è risparmiato e quando ho chiesto di fare una passeggiata sul ponte borbonico ... ha preso le chiavi e siamo andati.
Molti non sanno che c'è un ampio parcheggio per le macchine nonostante la segnaletica ne indichi il percorso per raggiungerlo.
Siamo entrati. Ho camminato sul ponte con le sfinge. Qualcuno ai cancelli si è fermato per chiedere l'entrata. Erano due persone, poi sono arrivate cinque persone e poi tante altre ancora. Il ponte si può vedere, si può vivere. E' stata una fantastica giornata.
Non abbiamo visto Nerone che fa il bagno nelle terme, lui ha preferito andare a Suio ed è lì che vi porterò la prossima volta.
Ed ora un viaggio in ascensore! Avete paura? Temete di perdere la vostra identità? COMPRA- BUY L-ascensore-Boston-
Perché l'ascensore impiegava tanto tempo per arrivare al 3°
piano?
Erano già passati più di cinque minuti che lui era entrato
in quella maledetta scatola metallica.
L'ascensore continuava a salire, non si fermava mai, anzi la
sua velocità aumentava sempre di più fino ad arrivare a 7 m/s.
Com'era possibile?
Di colpo ci fu una veloce decelerazione e alla fine
l'ascensore si fermò. Fratta aveva notato che
andava troppo veloce, mai però avrebbe immaginato che l'ascensore fosse
andato a quella folle velocità. La luce della cabina improvvisamente si spense:
era mancata la corrente.
L'uomo, immerso nel buio più totale, sentiva il frastuono
del violento temporale, che si stava scatenando fuori, e quasi vedeva con la
mente i fulmini che cadevano giù.
“ Ci voleva pure questo! Accidenti! Speriamo che non si sia
rotta la centralina di erogazione elettrica, altrimenti qui si farà davvero
notte”, pensò, ostentando un certo disappunto per quanto gli era capitato.
Alla cieca si avvicinò al quadrante dei pulsanti e tentò di
premere il pulsante del campanello d'allarme. Non vedeva niente. Non poteva
neanche cercare nelle sue tasche dei cerini o un accendino, considerato che non
fumava.
Allora incominciò a premere tutti i pulsanti nella speranza
di sentire il suono forte del campanello d'allarme.
Non si sentì alcun suono.
Che cosa stava accadendo in quel maledetto ascensore?
Stava per perdere la pazienza; fino a quel momento era
rimasto calmo e lucido, ma ora una paura sottile e pungente lo stava prendendo.
Era disperato. Sentì il sudore freddo e intenso bagnargli la fronte.
Avvertì qualcosa allo stomaco. Un dolore. Per fortuna sparì
subito.
La luce ritornò quasi per incanto e, senza che George
facesse nulla ,l'ascensore incominciò lentamente a muoversi.
“ Dove diavolo va?”, urlò. L’ascensore andava molto veloce.
Cercò di fermare quella folle corsa. Premendo ripetutamente il tasto di stop.
Lui non riusciva a fermare quella folle corsa; era
disperato.
Batté i pugni con forza sulla lamiera della cabina, gridando
con rabbia e paura.
“Maledetto! Fermati, per Dio!”
Inspiegabilmente l'ascensore si fermò.
Prima di comprare accertati di stare bene!
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