mercoledì 8 luglio 2015

ERANO SOLO SETTE I RE DI ROMA OPPURE

I SETTE RE DI ROMA


Un piccolo appunto, un annuncio, un fly un assist o un goal

I sette re di Roma
Nelle domande di storia tra la quinta
 elementare e la terza media spiccava il volo questo quesito: chi erano i sette re di Roma?
Non sappiamo se anche nelle scuole britanniche, statunitensi o francesi ci fosse la stessa richiesta. Pensiamo di no. Noi li studiavamo e l’imparavamo a memoria ma nonostante il nostro impegno un re o l’altro ci sfuggiva sempre. Abbiamo accettato Tarquinio il Superbo ma non siamo mai andati a fondo di questa superbia. Ci ricordiamo di Romolo forse  perché è stato il primo ma abbiamo dimenticato il secondo. Provate a ricordarvi di una miss Italia arrivata seconda nella competizione nazionale. Degli altri forse conosciamo Anco Marzio per il fatto dei Orazi e Curiazi e Tarquinio Prisco per la similitudine con il Superbo. Incominciamo con il primo: Romolo, il re , il Dio di Roma
ROMOLO
Dei genitori di Romolo abbiamo una sola certezza: la madre era Rea Silvia, sacerdotessa.
Del padre non si ha traccia. Abbiamo cercato di avere un contatto con Rea Silvia, ma non conoscevamo la password di accesso. Tramite alcuni conoscenti siamo riusciti ad avere un contatto. Dopo estenuanti richieste, ci è stato concesso di parlare con lei solo cinque minuti. Del resto fanno così alcuni personaggi pubblici invischiati magari in qualche faccenda scabrosa. Parlano e non parlano. Dicono e non dicono. Appena una domanda diventa imbarazzante, vi salutano senza dire niente, oppure sbottano: IO NON CI STO’!
In un tempio spoglio illuminato a malapena da quattro candele mi trovo al cospetto di Rea Silvia. Il volto mi appare e scompare. La figura intera però è abbastanza visibile. Alta con lunghi capelli neri e vestita da vestale.
“ Io e le mie genti vogliamo sapere solo la verità”, chiedo.
Silvia mi guarda e abbozza un sorriso. Non c’è alcun segno di odio nel suo volto né l’accondiscenda nei nostri riguardi.
“ La verità? La verità è un complesso di bugie. Non esiste la verità pura”, dice senza avere alcun tentennamento.
“ Del dio Marte ci vuol dire qualcosa?”, cerco di aprire un varco nel suo cuore.
Silvia cerca di raccogliere i suoi pensieri per dare una risposta esauriente al quesito e prima che parli intervengo di nuovo.
“ Non penserà che noi crediamo alla storiella che lei ha avuto i due gemelli da un Dio?”
Silvia rimane sorpresa, quasi spaventata. Abbozza un sorriso.
“ Ha ragione- dice con un fil di voce- Ma non è colpa mia. E’ solo una leggenda. Hanno voluto dare un aurea di divinità alla nascita di Roma. Si ricordi che ero una vestale. Molti ci hanno creduto ed io non ho mai negato ciò. Mi faceva comodo aver concepito Romolo e Remo con un Dio”
“ E’ stato un sacerdote? Un principe o un viaggiatore?”
“ Che importanza può avere conoscere il nome della persona con cui ho concepito i due gemelli. Non cambierebbe nulla. Quel nome lo porto nel cuore. Quell’uomo, che mi ha colta in un momento di abbandono della carne, resterà sempre mio”
“ Già! Ma è la storia che pretende quel nome. Parli, parli”, grido nella speranza che lei possa cedere e rivelarmi il nome dell’uomo con cui ha fatto l’ amore.
Rea Silva mi lancia un’occhiata di fuoco. “ E’ va bene. Parlerò”
Rimango muto e sorpreso anche perché non mi sarei mai aspettato che una vestale potesse parlare.
“ Sono stata violentata”, dice tutto d’un fiato.
Silenzio assoluto
“ Lei sa bene che non avevo scampo. Mi avrebbero uccisa o seppellita viva in una grotta”
“ Chi l’ha aiutata?”, chiedo.
“ Questo non posso dirlo e poi … i cinque minuti sono finiti. La saluto”, dice e scompare.
Come vi dicevo. Appena ha capito che le domande diventavano più personali è sparita.
Arriviamo quindi alla conclusione che Romolo e Remo sono stati concepiti come qualsiasi coppia che si ama. Non c’è alcuna divinità nella tresca.
Si dice che i due gemelli siano stati allattati da una lupa. Non è vero. La lupa in questione non è un animale bensì una prostituta che all’epoca era identificata come una lupa e da qui il termine lupanare.
Comunque tenendo fede alla leggenda Romolo e Remo crescono e diventano grandi e vengono a conoscenza che il loro nonno era Numitore, re di Alba Longa.

L’appuntamento con Romolo è alle ore 10 in un bar nei pressi del Colosseo.

 dal libro I SETTE RE DI ROMA 
copywrite 2015 citare la fonte


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