giovedì 1 gennaio 2015

LE CORTIGIANE



AUGURI A TUTTI MIEI FANS DI UN FELICE ANNO 2015 AUGURI!!!!!!!!!!!!
LE CORTIGIANE : MESSALINA, MADAME DE POMPADOUR  LA CONTESSA DI CASTIGLIONE
 tratto dal ebook Donne, Cortigiane e Regine  in prenotazione su amazon.it
MESSALINA  
La bellezza della notte con il cielo stellato mi tiene compagnia anche se la strada che sto per intraprendere è molto rischiosa. Arrivo al lupanare. C’è una fila di persone in attesa di consumare. Aspetto. Forse tre ore. Lisisca mi riceve.
“E’ venuto per consumare?”, chiede mostrando il seno prosperoso e la sua nudità.
“ E come potrei. Io vengo da un’altra epoca”, le faccio notare
“ Strano, però. Io lo vedo forte, coriaceo e sessualmente attraente”
“ La ringrazio per i complimenti. Ma non possiamo”
“ Bene. Cosa vuole sapere?”
“ Tutto”
“ Bene. Saprà tutto di me. Io sono Messalina e lavoro in questo bordello per appagare la mia sete di sesso. Forse sono malata


MADAME de POMPADOUR

Mi trovo in un bistrot parigino della parti di piazza della Concordia, ex piazza della rivoluzione. Lì a due passi da me è stato decapitato Robespierre. La cameriera   mi porta una tazza di cioccolata calda che avevo ordinato. Fa freddo a Parigi anche se non c’è ancora la neve. Il campanello della porta mi avvisa che qualcuno sta entrando. E’ lei, madame de Pompadour, la donna più potente del secolo XVII. Indossa un capotto di colore blu e ha un copricapo rosso. Mi guarda. Mi alzo. Lei si avvicina.
“Bonjour Seigneur. Sono tutta vostra”, mi saluta.

La faccio accomodare, dopo che si è tolta il cappotto. Le chiedo se vuole una tazza di cioccolata. Lei annuisce. In attesa che la cameriera le porti la tazza di cioccolato, esordisce così: Io sono Jeanne Antoinette Poisson, ma tutti mi conoscono come la marchesa di Pompadour. Sono nata a Parigi il 29 dicembre del 1721. Di sicuro mia madre era Luise Madeileine de La Motte.  Non sono  sicura che mio padre sia  Francoise Poisson. Comunque ho avuto una buona educazione nel convento di Montparnasse  e ho frequentato i salotti parigini di artisti letterati e filosofi. Quindi avevo le basi per arrivare lontana. Ero bella, giovane e … un po’ puttana. Mi scusi per la franchezza”

LA CONTESSA DI CASTIGLIONE

Esco dal bar e una giovane donna m’invita ad entrare nel taxi. Durante tutto il percorso la donna mi osserva senza dire una parola. Si limita di tanto in tanto ad osservare dal finestrino la città che ci scivola sotto gli occhi. Poi la campagna ed infine la reggia.
“ Siamo arrivati. Prego. La signora la sta aspettando. Tutte le porte sono aperte per lei. Non troverà alcuna difficoltà. La saluto”
Scendo. Osservo la reggia e m’incammino. Arrivo alla galleria grande. Non c’è nessuno, poi … sento dei passi e la vedo.
“ Buona sera, signore. Eccomi, sono a sua completa disposizione”, esordisce.
“ Buonasera signora, Può cominciare”
Virginia fa due o tre passi, mi si accosta poi si allontana. Guarda fuori a vedere le stelle e, tenendomi le spalle incomincia a parlare.
“ Io sono conosciuta al grande pubblico come la contessa di Castiglione ma il mio nome è Virginia Oldoini. Le risparmio tutti gli altri miei nomi. Sono la figlia del marchese Filippo Oldoini e della marchesa isabella Lamporecchi. Sa sono anche la cugina di Camillo. Il conte di Cavour. Anche io ,come quasi tutte le donne che lei ha intervistato, mi sono sposata presto. Lei penserà forse a tredici anni. No. 
ADIOS COMPAGNERO 
CASTELLO DI TEVEROLACCIO- SUCCIVO


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